LE COMPONENTI
DELLA POESIA E LA PERSONALITA' DI METASTASIO
La cultura
razionalistica, che spingeva a dar ordine e ad organizzare
in schemi la varietà dei sentimenti, una religiosità
teologicamente tranquilla e fiduciosa, l'educazione
letteraria rigidamente classicistica e la conoscenza della
poesia moderna sono tutti elementi che si compongono nella
formazione della personalità del Metastasio. In lui la
poesia drammatica e quella lirica coesistono e variano
nell'interno stesso dell'opera teatrale, nella quale anche i
movimenti lirici dei sentimenti e delle loro sfumature
trovano la loro dimensione più vera e la loro più valida e
concreta scansione.
Il Metastasio, formatosi nel razionalismo settecentesco, ha
bisogno di rompere il sentimento e di esprimerlo in una
forma che si organizzi dentro un sistema, che obbedisca a
una ragione: per questo vide e ammirò, in un poeta inquieto
e sentimentale come il Tasso, il sistema: per questo, egli
stesso pensò di dare un sistema alla sua arte, di trovare un
ordine per la sua ispirazione. Nel Metastasio il teatro, pur
restando tale, pur non risolvendosi nella lirica, diventò un
modo fortunato per uscire dall'Arcadia, dalla chiusura di
un'ispirazione povera e senza movimento. A questo modo, non
soltanto fu poeta del teatro e continuò lo svolgimento della
poesia teatrale, ma fu anche poeta lirico attraverso il
teatro, pur non risolvendosi in pura lirica: anzi, in lui,
il nucleo lirico si muove e si distingue dentro l'azione
teatrale: le Canzonette, liriche e anch'esse teatrali, ne
sono una prova. Con tutta la sua libertà e con il suo
allontanamento da tanti canoni graviniani, il Metastasio
segui tuttavia quell'insegnamento, che aveva combattuto
l'Arcadia dei sonetti e del petrarchismo: il Gravina non
aveva voluto in nessun modo un teatro melodioso e rimato e
il suo .allievo, anche attraverso la rima e le ariette,
conservò fedeltà ad alcuni orientamenti graviniani, e il
culto della ragione nella letteratura, imparato una volta a
Roma, non fu mai dimenticato, né a Napoli, né a Vienna.
Nella formazione della personalità e della cultura del
Metastasio, entrarono molti elementi, dei quali nessuno
doveva prevalere in modo assoluto: la cultura razionalistica
e illuministica del Gravina e dei circoli napoletani, la
cultura religiosa e teologica, il classicismo rigido, e in
un certo senso antiarcade del Gravina, la cultura letteraria
moderna, più molle e idillica, la lettura e la conoscenza
dei Greci e insieme dei poeti moderni, l'amore dell'Ariosto
e la preferenza per il Tasso, la lettura di Orazio e quella
di Ovidio, del Guarini e del Marino. Nel dramma per musica,
lo scrittore trovò il modo di contemperare questi diversi
elementi e di creare, su una trama apparentemente facile e
trita, un sentimento molto spesso nuovo e originale. La sua
poesia, non tragica, non del tutto idillica, non
razionalistica o illuministica, non religiosa, raccoglie,
distingue e muove tutti questi diversi elementi, smorzandoli
nel loro reciproco compenetrarsi. Non è poeta tragico, ma
conserva il senso del valore degli avvenimenti, della
situazione, se non tragica, drammatica; non è illuministico
né razionalistico, ma la ragione, il raziocinio, non solo
entra nella trama, nella situazione e addirittura nel verso,
distinguendo, chiarendo, illuminando, con una luce e una
sottigliezza che diventa poesia, ma giova alla costruzione
interna dei personaggi stessi. Ci si può domandare come mai
non abbia scritto opere buffe: la sensibilità seria e nello
stesso tempo ilare del poeta, la dignità e la stessa varietà
della. sua anima, gli impedivano quel genere buffonesco e
ristretto. Il poeta, pur nella sua prontezza e abbondanza di
forme letterarie, nella sua felicità di ispirazione lirica,
non ci ha dato che un solo componimento lirico, il sonetto:
«Sogni e favole io fingo...»: difendeva la sensibilità, e
sentiva fortemente il valore dei sentimenti nelle loro
mutazioni e nelle loro sfumature; ma questa sensibilità,
questi sentimenti, questo accento lirico, hanno bisogno, per
manifestarsi, di sciogliersi, di muoversi e di distinguersi
dentro la situazione del racconto drammatico, nel riflesso
del gesto teatrale, nel rapporto del momento scenico. A
questa legge non sfuggono le ariette, le quali, anche se
talvolta non hanno una viva e vera continuità riguardo al
recitativo precedente, anche se possono leggersi e gustarsi
staccate, contengono tuttavia una vibrazione interna, un
rapporto, anche se non espresso, con dei personaggi, con un
dialogo. Il sentimento religioso del Metastasio era fondato
su elementi della prassi gesuitica, di quei Gesuiti, che
egli guardò con simpatia per tutta la sua vita, anche quando
furono perseguitati e dispersi: la sua religione quindi
nella sua forma benevola e quieta, il suo rispetto per i
decreti di Dio e per la struttura del mondo, favoriva quel
senso di un destino necessario e insieme risolvibile in una
fausta decisione umana, o coincideva con esso. |