Letteratura italiana: Opere di D'Annunzio

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Parliamo di

  Le opere di Gabriele D'Annunzio
Autore critica
Eurialo
De Michelis

 


Contro uno e contro tutti
 

È la raccolta degli scritti e discorsi riferentisi ai torbidi anni del dopoguerra, che sboccheranno nell'impresa di Fiume; uscì nel 1919. Sul piano dei luoghi più belli della Riscossa va messa l'ultima parte del discorso "Gli ultimi saranno i primi", che nell'emozione suscitata dalle avvilenti condizioni a noi fatte a Versaglia, e dal conseguente ritiro dei nostri delegati, rievoca con efficace commozione gli ultimi morti italiani tra la firma e lo scoccare dell'armistizio, morti perché la Vittoria arrivasse un poco più in là. Nei nuovi discorsi tuttavia, l'ebrezza lirica di allora è intensificata da corde allora ignorate, soprattutto l'amarezza per l'inganno patito, che si fa irrisione disperata, invettiva mordente, fremito di ripigliare l'azione, con una nervosa rapidità nuova al D'Annunzio, e che ben si accompagna al generoso e indignato animo ch'egli porto nell'azione di quei mesi agitati, quasi si trattasse di un inganno consumato dagli alleati ai propri danni di lui che della guerra "latina" si era fatto banditore nel 1915. I pensieri fondamentali vi ritornano martellati a ogni tratto, a mezzo fra cadenze strofiche (come nella Riscossa) e autocontemplazione del poeta nel compito di agitatore, un impasto di toni che spesso trascina il brillio delle immagini decorative, le cadenze sensualmente godute, lo pseudo misticismo e insomma ogni residuo meno genuino dell'oratoria dannunziana. Ciò si vede anche nel discorso "L'Italia alla colonna e la Vittoria col bavaglio", che doveva essere pronunziato in commemorazione del 24 maggio, tornati i delegati italiani dopo breve e ingloriosa assenza al tavolo della pace, e che Nitti vietò. Nel 1930 la raccolta fu accresciuta e ristampata col titolo Il sudore di sangue.

 

Luigi De Bellis