Letteratura italiana: Opere di D'Annunzio

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Parliamo di

  Le opere di Gabriele D'Annunzio
Autore critica
Eurialo
De Michelis

 


Il ferro
 

Dramma in tre atti in prosa di Gabriele D'Annunzio. Con pochi mutamenti era già apparso in francese col titolo Le chèvrefeuille (Il caprifoglio); in italiano fu rappresentato nel 1914, contemporaneamente a Roma, Milano, Torino, e pubblicato nello stesso anno. Stanca opera, i temi, i personaggi, l'intreccio vi ritornano da opere di ieri. Così vi è un superuomo, Gherardo Ismera, che, come Corrado Brando del Più che l'amore, non teme di compiere un delitto, di là dalla comune idea del Bene e del Male, aiutando a morire, da lui richiesto, il marito incurabilmente malato della donna amata, Costanza; e come Gigliola della Fiaccola sotto il moggio, Mortella, figlia dell'ucciso, è implacabile nel presentire il delitto e invocare la vendetta, mentre, come Vana del Forse che si forse che no, insieme la muove un disperato e respinto amore per l'uccisore del padre, diventato marito della madre; e come Gigliola, come Vana, implacabile scopre la nuova tresca incominciata fra colui e la moglie del fratello. Denunziata la tresca alla madre, è costei a uccidere il marito, ma sarà Mortella, cui manca infine (come a Gigliola) la preparata vendetta, a denunziarsi colpevole. Altri echi si potrebbero ravvisare nel dramma, dall'Amleto di Shakespeare, dall'Orestiade di Eschilo; infine (per il modo del primo omicidio) dalla Vita comincia domani del Da Verona. Più utile però è notare che anche in questo dramma, pur condotto con troppa cura dell'intreccio e dei personaggi, non cessa lo sforzo incominciato in Fedra e nel Forse che si forse che no, lo sforzo di suscitare l'invisibile dietro le cose visibili, e silenzi, ombre, segreti, dietro le parole. Il personaggio della Rondine, che si riallaccia direttamente alla Sirenetta della Gioconda, nasce tutto in quest'ordine di motivi, non per creare un personaggio rotella all'azione, ma per aerare l'azione di trepide pause; e il testo francese, più che il testo italiano, obbedisce alla poetica preoccupazione in marginali cadenze. Ma anche nel testo francese, in confronto alla favolosa libertà della Pisanella, c'era la preoccupazione della tradizionale tragedia; che si accentua nel testo italiano, in una maggiore sentenziosità e asciuttezza dello stile.

 

Luigi De Bellis