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Il tema, ripreso da Gabriele D'Annunzio diede origine a
una tragedia in quattro atti, in versi, Parisina, che
servì come libretto d'opera per la musica di Pietro
Mascagni (1863-1945); fu rappresenta a Milano nel 1913, e
stampata nello stesso anno. Intorno alla storia
incestuosa, di un'altra donna innamorata del figliastro,
come Fedra (v.), il poeta cerca di restaurare le linee di
una favola coerente e precisa, dopo i contrari tentativi
del Martirio di san Sebastiano e della Pisanella. Seconda,
per argomento, del ciclo I Malatesti, riprende perciò il
tema, il tono, il linguaggio della Francesca da Rimini; ma
impoveriti fino a restare nel limbo delle mere intenzioni,
come prova anche il fatto che l'esigenza musicale per cui
Il martirio di san Sebastiano e La Pisanella avevano
richiesto aiuto alle musiche del Debussy e del Pizzetti,
si attua non nel testo ma fuori del testo, fino ad
abbassare quest'ultimo a semplice libretto di melodramma.
Nel senso dell'aspirazione musicale non mancano tuttavia
al solito tema dell'amorosa voluttà suggestivi indugi; che
con poi i tenui versicoli anticipati nella Contemplazione
della morte, dove, fuori della fiacca e pure ingombrante
azione, meglio si intonano alla sensibilità dell'ultimo
D'Annunzio.
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