Parliamo di |
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Autori
del Novecento italiano:
PIRANDELLO |
Critica
all'opera |
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Gerardo
Guerrieri |
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Il
berretto a sonagli |
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Commedia in due atti
rappresentata nel 1917. Nella sua tesi anticonvenzionale e
di rivolta alle codificazioni della vita sociale, questa
commedia è uno dei più limpidi esempi della casistica
pirandelliana. Quando viene riferito alla signora Beatrice
Fiorica che il marito la tradisce con la giovane moglie
dello scrivano Ciampa, ella si accende di furia gelosa e
decide di sorprendere i due amanti. Perciò con un pretesto
manda Ciampa a Palermo: lo scrivano, prima di partire, le
raccomanda la moglie e le affida addirittura le chiavi di
casa. Beatrice crede che Ciampa, col suo gesto, voglia
facilitarle la vendetta e consegna le chiavi alla polizia
perché si possa sorprendere il marito mentre si recherà
dall'amante. L'adulterio non è constatato, ma lo scandalo
avviene lo stesso e Ciampa diventa lo zimbello di tutti.
Da tempo sapeva che la moglie gli era infedele, e non
poteva essere altrimenti, essendo lui brutto e vecchio e
lei giovane. Ma la sua vita agli occhi degli altri era
lucida e senza macchie, costruita da lui faticosamente,
come si costruisce il proprio "pupo"; e per un capriccio
questo "pupo" gli è stato calpestato. Ora a Ciampa non
resta che agire: vale a dire uccidere la moglie e
l'amante, il cavalier Fiorica; oppure, se, come gli si
dice, la padrona è pazza, la si chiuda in un manicomio e
non se ne parli più. Con il grido della pazzia si conclude
questa tragica e burlesca moralità. La signora Beatrice si
fingerà pazza, e per il bene di tutti; il suo atto di
gelosia passera per una manifestazione di squilibrio
mentale, e tutto ritornerà tranquillo. Con le maschere di
se stessi i personaggi si difendono dall'assalto di
fantasmi frivoli, gelosi e implacabili. È il dramma di una
tranquillità sociale per il cui possesso si lotta a
sangue, in un frenetico attaccamento al mondo.
Umorismo e cerebralità: tutta l'arte di Pirandello è
racchiusa in queste parole. (Tilgher)
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