Letteratura italiana: Luigi Pirandello

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Parliamo di

  Autori del Novecento italiano: PIRANDELLO
Critica all'opera
  Gerardo Guerrieri

 


Pensaci Giacomino
 

Commedia in tre atti tratta da un sua novella omonima e rappresentata nel 1916. Un disprezzo illuminato verso le convenzioni e la vita regolata dal pettegolezzo è la molla di questo caso paradossale, in cui un marito costringe l'amante della moglie a non abbandonarla. Agostino Toti, tipo di Diogene moderno, è un professore settantenne, che sta per lasciare l'insegnamento. Per bene terminare il suo passaggio sulla terra decide di sposare la figlia del bidello, Lillina; le nozze, naturalmente, saranno solo un espediente per lasciarle alla morte la pensione e il patrimonio. Ma Lillina gli confida di essere già fidanzata con un certo Giacomino Delisi; anzi, ne è incinta. Infatti non passa molto e i genitori della ragazza, sorprendendola in intimo e furtivo colloquio con il giovane, dopo una scenata violentissima la scacciano di casa. Allora il professore interviene; e per rimediare sposerà lui Lillina, e la terrà come figlia. Così trascorrono gli anni; il piccolo Ninì è nato e il professore ha ereditato una sostanza; ma nel paese gridano allo scandalo per la strana situazione di casa Toti, dove Giacomino, che ha avuto un impiego alla banca per merito del professore, va a trovare quotidianamente il bimbo e Lillina. Finalmente Rosaria, sorella bacchettona di Giacomino, assistita dal prete Landolina, persuade il giovane a por fine alla sua vita scandalosa. Giacomino lascia l'impiego e non si fa più vedere, mentre la giovane moglie del professore piange per le stanze vuote. Lo stratagemma del professor Toti è semplice e candido: preso per mano Ninì lo porta a casa Delisi. A niente servono le proteste della scandalizzata Rosaria: egli deve rivedere Giacomino e Giacomino Ninì. All'entrata di Giacomino il miracolo si compie: egli non può resistere alla vista del bimbo e alle parole infiammate del professore; tornerà a vivere nella sua vera famiglia. Il personaggio del professore è lo spietato e dolce antagonista della società e della sua esteriore austerità, e contro di essa lotta per il raggiungimento di una modesta ma vera felicità umana.


Mai la relatività delle costruzioni umane (...) era stata sostenuta con violenza più acerba, più aperta, più lucidamente logica. (Tilgher).

 

Luigi De Bellis