Letteratura italiana: Luigi Pirandello

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Parliamo di

  Autori del Novecento italiano: PIRANDELLO
Critica all'opera
  Mario Alicata

 


Quaderni di Serafino Gubbio operatore
 

È il titolo con il quale ristampò nel 1925 questo suo romanzo già apparso nel 1916 sotto il titolo: Si gira!... Al Pirandello, così tormentosamente impegnato nel problema della vita "che scorre", "che cambia", mentre invece l'arte ferma, fissa le situazioni e i personaggi in atteggiamenti definitivi ed eterni, i primi contatti con il cinematografo, che sempre tanto vivamente lo interessò, non potevano non suscitare ricchi motivi di riflessioni e di indagini, vale a dire, per lui, di ispirazione artistica. Nel romanzo è appunto l'impassibilità della macchina da presa, davanti a tutto ciò che le si svolge dinanzi, sulla quale insiste l'autore; impassibilità che sempre meglio si rivela nell'indifferenza al mondo esterno e alle passioni degli uomini via via acquistata da Serafino, operatore presso la grande casa "Kosmograph". Operatore perfetto, anzi, Serafino diventa quando, dopo avere girato con suprema freddezza una scena tragicamente reale svoltasi inaspettatamente sotto i suoi occhi (un attore, Aldo Nuti, uccide per gelosia l'affascinante attrice russa Vania Nesteroff, e muore a sua volta sbranato dalla tigre che invece egli avrebbe dovuto abbattere), si ritrova suggellato in un mutismo fatale e simbolico, avendo perduto la voce per il terrore. Né se ne rammarica, ma invece si compiace di questo suo isolamento, respingendo l'offerta d'amore che una fanciulla, Luisetta, gli fa, soddisfatto della sua nuova vita: "Il tempo è questo; la vita è questa; e nel senso che do alla mia professione, voglio seguitare così - solo, muto e impassibile - a fare l'operatore". Non è difficile scorgere a questo punto in Serafino Gubbio il simbolo stesso dell'arte, immobile ed eterna, dinanzi al mutevole fluire della vita.

 

Luigi De Bellis