Letteratura italiana: Luigi Pirandello

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Parliamo di

  Autori del Novecento italiano: PIRANDELLO
Critica all'opera
  Gerardo Guerrieri

 


Tutto per bene
 

"Grottesco" in tre atti rappresentato nel 1920. Martino Lori, il quale ha una sola figlia, Palma, e una sola venerazione, quella della moglie morta, ha la improvvisa rivelazione che la moglie lo ha tradito e che lo scienziato Manfroni, il quale ha avuto per Palma tante cure, fino a dotarla riccamente in occasione del suo matrimonio, aveva ragione di farlo essendo il suo vero padre. Tutti lo sanno, e sorridono con falsa comprensione al comportamento di Martino, che per vari anni, essendo ignaro, è parso far finta di nulla. Da questa sentenza della Pubblica Opinione egli vorrebbe liberarsi, e tentare la vendetta. Ma ormai nessuno presterebbe fede alla vendetta di un'offesa già ventennale se uccidesse l'uomo che lo ha tradito. E se egli rivelasse, come potrebbe, cose che, scoperte, porterebbero all'immediato discredito del Manfroni nel mondo scientifico, nessuno crederebbe a un marito così notoriamente tradito. Tutte le armi gli sono cadute di mano. Non gli resta dunque che continuare, consapevolmente, a tollerare una situazione ormai immutabile, e sancita dalla voce pubblica. "Tutto per bene" è il motto di Pangloss. E la morale pirandelliana lo fa suo col prestare a questi casi distillati pazientemente dalla cronaca le sue soluzioni urgenti, sì, ma provvisorie, in attesa o di una tragedia appassionata che lo tronchi o di una religiosità che la redima.


Altre volte, in questi drammi che abbiamo chiamato realistici, si cade nell'estremo opposto dell'intellettualismo, nella materialità del fatto, come in Tutto per bene, che è tratto anch'esso da una novella, e nella quale il protagonista non assurge a personaggio drammatico e poetico, e, invano avvedendosi di ciò, nel partirsene "quasi rimbecillito", tenta con la parola e col gesto l'amaro sarcasmo, che rimane superficiale.
(B. Croce)

 

Luigi De Bellis