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Giuseppe Ungaretti:
C'era una
volta |
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Più complesso e armonico il movimento
descritto in C'era una volta (il titolo favolistico
allude alla dolcezza della fantasia che segue, ma anche
alla sua irrimediabile irrealtà). Bosco Cappuccio,
contemplato da Quota Centoquarantuno, suggerisce
l'immagine del velluto verde di una poltrona di caffè,
di un caffè parigino dove sarebbe bello ancora
appisolarsi (la fantasia e la memoria accarezzano
l'immagine e il ricordo) al fioco lume: qui il movimento
si inverte e dal passato e dal sogno si torna al
presente e alla realtà, sottolineata dal doppio
dimostrativo « questa... questa». Ma il ritorno è meno
drammatico che in altri casi. In un intervallo di guerra
-che pure è presenza minacciosa nell'indicazione «Quota
Centoquarantuno» - la fievole luce lunare culla il sogno
del poeta.
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