Parliamo di |
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Opere di
Antonio Fogazzaro |
Commento
critico |
Piero Nardi |
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Malombra |
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Primo romanzo di Antonio Fogazzaro
uscito nel 1881. Prende nome dalla protagonista, Marina di
Malombra. Una sera, nel cassetto di un "secrétaire" della
propria camera, Marina trova una ciocca di capelli, un
guanto, uno specchio e un breve manoscritto, con le ultime
parole di un'antenata, Cecilia, scritte in quella camera,
dove un geloso marito, tenendovela prigioniera, le faceva
espiare una colpa d'amore. "Tu che ti troverai a leggere
queste parole, riconosci in te la mia anima sventurata".
Marina s'immagina di incarnare in effetto l'anima della
morta di dover ripassare per le fasi principali
dell'esistenza di lei. Crede di riconoscere in uno zio col
quale vive, e dal quale si considera perseguitata, una
reincarnazione del marito di Cecilia, e le balena il
sospetto che in un giovane oscuro scrittore, Corrado
Silla, venuto presso lo zio quale segretario, riviva
l'anima dell'antico amante. Corrado, acceso sensualmente
di Marina e messo da questa alla prova, muore per mano di
lei, impazzita, lasciando nel lutto una fidanzata
spirituale, purissima, Edith. Il romanzo, mentre tiene del
medianico, ch'era nel gusto e nell'interesse dei tempi,
può dirsi il più esuberante di fantasia dei romanzi
fogazzariani i cui motivi si è già definiti in quel
trapassare dalla realtà nel soprammondo dell'arte
insufflato dal romanzesco. Ed ha uno spiccato valore
autobiografico, non tanto per l'esteriorità della vicenda,
quanto per l'interiorità di Corrado Silla, eroe diviso fra
senso e spirito come il suo autore. Tumulto passionale,
slancio mistico, atmosfera favolosa ne sono i caratteri.
Un precedente si suol additare in un romanzo di Victor
Cherbuliez, Le Comte Kostia (1863). Alla fine del secolo
scorso se ne fece, da Augusto Poggi, un poema sinfonico.
Come documento della personalità fogazzariana, questo è
veramente il libro fondamentale. (F.
Flora)
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