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Poetica
dell'unità |
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Raccolta di studi di
Giuseppe Antonio Borgese pubblicata a Milano nel 1934, con
il sottotitolo "Cinque saggi". Comprende scritti risalenti
a momenti diversi, e ha il suo maggiore interesse nella
posizione complessa dell'autore nei confronti di Croce e
della sua estetica: da un lato l'iniziale entusiasmo per i
princìpi della prima Estetica crociana, dall'altro un
sempre più insistito accumularsi di riserve, una polemica
minuziosa e un po'gretta. È questo il tema del saggio
centrale del libro, "L'unità nella storia della poesia e
delle arti", dove Borgese,
esaminando le contraddizioni crociane intorno al problema
della storia letteraria, vuole dimostrare la debolezza
teorica della posizione crociana negante la storia della
poesia, affermandone invece la necessità, allo stesso modo
di ogni altra storia. Ugualmente positivo il contributo
del saggio iniziale, "Personalità e stile", che cerca di
correggere la sopravvalutazione dell'elemento
"originalità", di derivazione romantica, nel giudizio
positivo dell'opera d'arte; egli lo considera infatti
aspetto particolare ed esigenza riconducibile a una
determinata età "naturalistica" nella storia della poesia,
e traccia in tal modo una teoria ciclica degli stili
classicistici e romantici in cui diversamente si
manifesterebbe, per via di simbolo, l'unità dell'idea. Il
motivo idealistico ritorna nel maggiore saggio del libro:
"Figurazione e trasfigurazione", dove l'autore tenta una
coerente costruzione estetica raggruppando i concetti che
gli sono più cari, senza tuttavia riuscire sempre a
fonderli organicamente: la necessità dell'operazione
tecnica nella formazione dell'opera d'arte, non essendo
sufficiente la sola ispirazione; il rapporto con la
natura, come accrescimento di questa da parte dell'arte;
la tragicità dell'arte, come pessimismo, opposizione alla
situazione e alle cose; la simbolicità dell'arte; l'azione
redentrice e trasfiguratrice dell'arte; la partecipazione
all'idea; tutti elementi in cui si esprimono appieno il
sostanziale romanticismo e l'idealismo non crociano di Borgese
Gli altri saggi del libro contengono una rapida storia
della critica dal Medioevo all'età contemporanea, e una
teoria della "poeticità" dell'eloquenza, entrambe di non
grande interesse. La raccolta comprende inoltre due brevi
note, risalenti all'inizio dell'attività di Borgese:
"Parola e immagine", dedicata all'azione trasfigurante,
del poeta sul linguaggio comune, e "Metodo storico e
critica estetica", dove sono testimoniate le discussioni,
seguite all'Estetica crociana, fra i sostenitori del
metodo storico e filologico e i nuovi critici di
ispirazione crociana (che Borgese
risolve con la formula dell'unico metodo storico
nell'unica critica estetica).
Giorgio Barbieri Squarotti
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