GIOVANE DONNA SOTTO UN VERDE
LAURO
In questa sestina, che è, come
altri nel Canzoniere, un
«componimento d'anniversario» e
celebra la settima ricorrenza
dell'innamoramento di Petrarca
(6 aprile 1334), già il verso
iniziale presenta gli elementi
essenziali della rielaborazione
petrarchesca del mito dafneo
(Laura trasformata in lauro,
come Dafne): la donna, di cui è
sottolineata la vitalità e la
bellezza, è «situata», messa in
posa, sotto un lauro (e l'albero
di alloro è qui a un tempo
indicazione spaziale di
paesaggio, oggetto della
metamorfosi mitica della donna,
senhal del suo nome). Del lauro
è messo in rilievo il colore
verde, con un elemento che
inaugura la serie delle
variazioni coloristiche presenti
nella sestina, ma che ha anche
un significato simbolico,
attribuibile sia alla natura,
sia alla donna. La sestina ha
quindi come tema la
«trasformazione» o metamorfosi
di Laura. Ma non solo Laura è
investita della forza
trasformatrice: si può osservare
come, trascinato dalla
ricorrenza ripetitiva e dalla «potenzialítà
semantica» delle parole-rima,
anche il lauro si trasformi di
volta in volta nella donna, in
un prodotto raffinato di
oreficeria, in una scultura
lignea, in un albero
sempreverde, in minerale
prezioso (l'auro); e il poeta
stesso subisce tutta una serie
di trasformazioni così come si
trasformano il suo corpo, i suoi
capelli, i suoi pensieri. Il
gusto della traslormazione
metalorica, impreziosito dai
riferimenti alle tecniche delle
botteghe artistiche (dei
miniatori, degli orafi, degli
scultori) si esprime anche
attraverso la figura retorica
dell'adúnaton; in questo modo
anche la natura viene investita,
per finzione retorica,
dall'attività trasformatrice.
Possiamo ancora osservare che
tale attività si manifesta
secondo due direzioni
contrastanti: dal mondo animale
verso il mondo vegetale, secondo
una esplorazione degli elementi
vitalistici presenti negli
antichi miti e nelle favole
classiche; dal mondo animale e
vegetale verso il mondo
minerale, recuperando l'esempio
della sestina dantesca della
petra.
Totalmente petrarcheschi, anche
in questa sestina
provenzaleggiante e nonostante
la presenza di temi aspri e
petrosi, sono la fluidità dello
stile (parallelismi, coppie,
simmetrie, ampi giri sintattici)
e la presenza, anch'essa
destinata a smussare le
asprezze, del tema del tempo,
dell'invecchiamento biologico,
della morte.