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 Autore Luigi De Bellis   
     

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IL QUATTROCENTO
Jacopo Sannazzaro: Rime

Le rime volgari dell'umanista napoletano Jacopo Sannazaro furono pubblicate a Napoli e a Roma nel 1530 col titolo Sonetti et canzoni di M. Jacopo Sannazzaro, e a Firenze presso Giunta nel 1533 col titolo Rime. Come l'Arcadia nella sua leggiadra varietà fu modello di eleganza stilistica nella letteratura italiana ed europea del Rinascimento, questa raccolta poetica, che contiene alcuni elementi di sano petrarchismo, meritò ben presto i suoi lettori e i suoi ammiratori, dal Tansillo allo stesso Torquato Tasso. Accanto a una nota schietta e lieve (quella dell'amore giovanile per la fanciulla Carmosina Bonifacio, di cui si parla nell'Arcadia, o della passione per Cassandra Marchese, gentildonna bellissima e sfortunata a cui è dedicata l'intera raccolta) è da considerare soprattutto nell'insieme un abbandono languido e sospiroso alla melanconia e alla pace della natura. Più che altro le Rime valgono a presentare ancora una volta il rifugio di un poeta che, colpito dalla rude vita di ogni giorno, si finge un mondo illusorio di quiete interiore e di paesaggi immaginosi. Soprattutto sotto questo aspetto, a cominciare dagli argomenti, il lettore moderno considera il mondo poetico dell'autore, dalla sua opera maggiore, l'Arcadia, alle stesse egloghe Piscatorie.

Carlo Cordiè

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