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IL SEICENTO
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Epitami
Raccolta
di rime per nozze composte in
tempi diversi in occasione di
nozze principesche o nobiliari,
e pubblicate nel 1816. Sono in
numero di dieci, parte in versi
settenari ed endecasillabi
sciolti e rimati senza regola
certa, parte in strofe di
canzone e si intitolano
variamente: "Il balletto delle
Muse", "Venere pronuba",
"L'anello", "La cena", "Il
torneo", "Il letto", "Le fatiche
d'Ercole", "L'Urania", "Imeneo",
"Francia consolata" (per le
nozze di Luigi XIII), ma tutte
sono costruite secondo uno
stesso schema, tradizionale
ormai in questo genere di
poesia, e in tutte ha larga
parte l'elemento mitologico,
introdotto a variare e a
nobilitare il discorso poetico,
che sempre culmina nella
descrizione degli amplessi degli
sposi, di singolare arditezza
per il nostro gusto, ma
legittimata per il poeta e il
suo pubblico dalla santitą del
vincolo matrimoniale. Per la
possibilitą che il soggetto gli
offriva di soddisfare il suo
gusto sensuale, il Marino, pur
attingendo in copia da consimili
poemetti di Claudiano ha fatto
di questi componimenti
d'occasione una cosa sua:
ispirandosi alla sua sensualitą,
egli riesce a delineare qualche
immagine poetica, come, nella
"Venere pronuba", quella di
Venere che col suo corteo di
divinitą minori scende
sontuosamente adornata nel
palazzo genovese in cui si
celebrano le nozze di un Doria e
di una Spinola, o nel "Letto",
il migliore forse degli
epitalami, la descrizione della
camera nuziale, che, chetati i
clamori della festa, accoglie
gli sposi (Francesco Gonzaga e
Margherita di Savoia) nella sua
penombra e nel suo silenzio gią
tutta penetrata essa stessa di
spiriti voluttuosi.
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Mario
Fubini | |
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