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IL SEICENTO
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La strage degli innocenti
Poema
sacro in quattro canti, in
ottave, ubblicato postumo nel
1632. Soggetto ne è la strage
dei bambini ordinata da Erode,
il quale, ispirato da Satana,
vorrebbe sopprimere con quegli
innocenti l'annunciato Messia ed
è poi terribilmente punito
perché anche suo figlio e sua
moglie sono uccisi dai soldati
inferociti: il poema si conclude
con la discesa al Limbo delle
anime dei bambini, festosamente
accolte dai Santi Padri. Nessun'altra
opera del Marino ebbe tanta
fortuna, perché, anche dopo il
tramonto della moda
secentistica, la Strage fu, a
differenza delle altre opere del
poeta, di continuo ristampata
fino ai giorni nostri, per il
favore che incontrò presso i
lettori più umili, commossi dal
pio racconto e dagli elementari
contrasti di malvagità e di
innocenza che esso offre. Ma per
quanto il Marino, desideroso di
presentarsi nelle vesti di poeta
devoto, dichiarasse talora di
preferirla all'Adone, essa ci
appare del tutto priva di doti
poetiche: opera di un abile
mestierante, che sa improvvisare
un numero indefinito di ottave
sopra un qualsiasi argomento con
la più completa indifferenza per
il contenuto.
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Mario
Fubini | |
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