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IL SETTECENTO
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Goldoni: La locandiera
Commedia in tre atti
rappresentata la prima volta nel
1753. È tra le più argute
commedie goldoniane, certo la
più lineare e perfetta, se non
il suo capolavoro come alcuni
vorrebbero: il conte d'Albafiorita,
e il marchese di Forlipopoli,
ospiti nella locanda di
Mirandolina, si contendono il
cuore di lei, l'uno con
donativi, l'altro, nobile
decaduto e superbo, con la
pretenziosa inconsistenza della
sua protezione. Ma nella locanda
è anche ospitato il cavaliere di
Ripafratta, bizzarro tipo di
misogino; e Mirandolina, offesa
della sua insensibilità, si
picca di conquistarlo e,
naturalmente, vi riesce. Di qui
gelosie e liti fra i tre ospiti
complicate dall'arrivo delle
comiche Ortensia e Dejanira.
Finalmente Mirandolina rivela il
suo gioco accordando la mano al
cameriere Fabrizio, e i tre si
rassegnano. Il vivace contrasto
dei caratteri dei tre
pretendenti e l'astuta
femminilità di Mirandolina hanno
reso famosa questa commedia
scritta per la "servetta" della
compagnia all'inizio della
stagione comica del 1753. Il
Goldoni non le dava molta
importanza; in realtà la
Locandiera non porta nel teatro
goldoniano valori nuovi ma
piuttosto una nuova perfezione:
i personaggi hanno tutti dei
precedenti, la stessa
Mirandolina ci è già apparsa
nella Donna di garbo, nella
Vedova scaltra, nella Serva
amorosa, commedie tutte
dell'astuzia femminile. Ma qui
raggiungono la loro espressione
ultima: finiscono di essere
personaggi per divenire tipi
immutabili. Più dilette erano al
Goldoni le sue commedie di
insieme, dal vasto movimento
corale, dal brioso intrecciarsi
di affetti di sotto ai quali
trapela il dramma. Intuitivo
qual era, vi sentiva quelle
possibilità di tragedia tanto
più care a noi perché
inespresse, perché in parte
nostra creazione di lettori
d'oggi. Nella Locandiera nulla
vi è di inespresso, nulla rimane
da aggiungere all'affettuosa
rievocazione che l'autore fa
della sua opera o a quella del
lettore. La sua forma è quella
della classicità; per questo
suscitava nel suo autore, e
suscita un poco anche in noi,
quella diffidenza che si prova
per ciò che non ha difetto.
Alberto Nota (1775-1847) la
imitò nella Lusinghiera; in
Francia ne è una derivazione La
giovane locandiera [La jeune
hôtesse] (1791) di Carbon Flins
des Oliviers, in Germania la
Mirandolina (1828) di Karl Blum.
Goldoni è la commedia pura, la
commedia che vive in perfezione
senza appoggiarsi ad alcun
interessamento né di pensiero né
di scoperta psicologica o
d'altro. (M. Bontempelli) .
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Ugo Dettori | |
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