IL SITO DELLA LETTERATURA

 Autore Luigi De Bellis   
     

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IL SETTECENTO

Parini: Pomeriggio


 

La causa della disuguaglianza fra gli uomini è posta dunque dal precettore, che ironicamente adotta il punto di vista del suo interlocutore, in una differenza non di ordine storico, ma di ordine biologico. È la miglior testura degli organi di una parte dell'umanità antica, trasmessa tramite il sangue «feltrato per mille invitte reni» ai più recenti discendenti, la giustificazione della divisione sociale di cui il giovin signore e i suoi pari beneficiano. Uno degli argomenti che il poeta del Dialogo sopra la nobiltà aveva rapidamente confutato ritorna in forma ironica in questo passo chiave del Giorno. Capovolgendo il discorso antifrastico ci troviamo di fronte ad alcuni caposaldi dell'ideologia pariniana: il principio di uguale dignità e di sostanziale uguaglianza di tutti gli uomini sul piano biologico (o quanto meno il fatto che le differenze biologiche fra gli uomini non coincidano con le differenze sociali), l'origine storica della disuguaglianza che risiede nell'«arte», nella «forza» o nella «fortuna» che «grandi rendette» gli antenati del giovin signore. Ciò non significa comunque che il Parini prospetti qui una soluzione di radicale egualitarismo sociale e politico: la nobiltà che egli vuol colpire è quella degenere che non sa meritarsi con dei fattivi comportamenti il privilegio di cui gode. Il consentimento del Parini, però, sul piano emotivo, cade ancora una volta - ci pare - su quanti «quasi bovi, al suol curvati ancora / dinanzi al pungol del bisogno andàro», su quanti sono «tra la servitude, e la viltade, / e 'l travaglio, e l'inopia a viver nati».
Sarà poi da notare come la scelta del Piacere quale mitico personaggio capace di evidenziare le differenze biologiche fra gli uomini risulti particolarmente funzionale al discorso ironico del Parini: per una classe sociale parassitaria, improduttiva, capace solo - nei suoi esponenti degenerati qui colpiti - di gustare delle raffinatezze che il privilegio sociale le riserva, solo la capacità di reagire agli stimoli di un principio quale il piacere può essere proposta come origine di quella medesima condizione di privilegio. In altri termini proprio affermando ironicamente che fu il Piacere a rendere dissimili gli uomini, il Parini da un lato determina in ragioni storiche (abilità, fortuna o sopraffazione) e non biologiche (la sensibilità, la purezza del sangue o simili) l'origine della diseguaglianza, ribadendo l'eguale dignità di tutti gli uomini, e dall'altro sottolinea come al presente solo un immeritato costume raffinato di vita distingua l'aristocrazia dagli altri ceti sociali
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© 2009 - Luigi De Bellis