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 Autore Luigi De Bellis   
     

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GIOVANNI BOCCACCIO

 

IL LIBRO DEI MONTI, SELVE...

 

Compilazione geografica. La data di composizione è incerta, avendo il Boccaccio atteso episodicamente, nei momenti di maggior agio, a questa sua, com'egli la chiama, "giocosa fatica". In sostanza, l'opera è un dizionario geografico per la lettura delle opere classiche, e in tal senso si può considerare come un complemento delle Genealogie, ma a queste molto inferiore per serietà d'intenti e per rigore di metodo. A parte la spiegabile insufficienza delle cognizioni geografiche, il Boccaccio dichiara candidamente di essersi non poche volte affidato alla memoria: le notizie troppo spesso sono schematiche, salvo quelle riguardanti luoghi che l'autore conosce direttamente e che in un modo o nell'altro gli sono cari: la Campania, il Vesuvio, Baia, il lago Averno, l'Arno, l'Elsa, l'Incisa, Valchiusa, la descrizione della quale ultima il Boccaccio conclude con un caldo e reverente elogio dell'amicissimo e grandissimo Petrarca.
L'originalità dell'opera è tutta nella sua struttura esteriore: nell'essere, cioè, il primo tentativo di dizionario geografico concepito come un sussidio filologico, per la lettura dei classici.

Daniele Mattalia

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