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IL CINQUECENTO
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TORQUATO TASSO
Torquato
Tasso nacque a Sorrento nel 1544
dal poeta Bernardo e dalla
nobildonna Pistoiese Porzia de'
Rossi. Quando il padre seguì
nell'esilio il suo signore, il
principe di Salerno Ferrante
Sanseverino, portò con sé
Torquato in un lungo peregrinare
di città in città e il
giovinetto sentì molto il
distacco dalla madre, che non
poté più riabbracciare perché la
donna mori di stenti a Napoli,
ere era tenuta quasi prigioniera
dai fratelli che la spogliarono
di tutti i suoi beni. Studiò
nelle università di Padova e di
Bologna (da dove fu espulso per
aver scritto una satira contro
gli studenti ed i professori).
Fu assunto al servizio del
cardinale Luigi d'Este e poi del
di lui fratello Alfonso II,
vivendo alla corte ferrarese gli
anni più belli della sua
vita,onorato e benvoluto da
tutti, soprattutto dalle
principesse Lucrezia ed
Eleonora. Sono di questi anni
(1572-1575) i suoi capolavori,
l' "Aminta" e la "Gerusalemme
Liberata". Intanto, preso da
scrupoli religiosi e letterari,
sottopose la "Gerusalemme" al
vaglio di critici famosi (che
riscontrarono nel poema rari
difetti, amareggiando il Poeta
che non condivideva i loro
giudizio ed auto denunciandosi
al Tribunale dell'Inquisizione,
che lo assolse da ogni accusa.
Da allora alternò momenti di
serenità e lucidità a momenti di
vera e propria follia, finché il
duca Alfonso fu costretto a
farlo rinchiudere nell'ospedale
di S. Anna, ove rimase per ben
sette anni. Liberato per
intercessione del principe
Vincenzo Gonzaga, fu condotto a
Mantova, ma dopo un anno,
insofferente come sempre, iniziò
una lunga peregrinazione in
varie città, finché si ritirò a
Roma, ormai stanco e ammalato.
Qui il papa gli conferì l'onore
della corona poetica, ma la
cerimonia dell'incoronazione sul
Campidoglio non poté effettuarsi
per le aggravate condizioni di
salute del Poeta. Il 25 aprile
del 1595, a soli 51 anni, il
Poeta morì nel monastero di
Sant'Onofrio sul Gianicolo.
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Gennaro
Sasso | |
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