La complessità della "Commedia"
I vari «sensi» che possono attribuirsi alla Commedia ne
costituiscono la ricchezza e la complessità interna che, per
Pound, sono il segno della grande poesia. Ma il senso che
più interessa il celebre poeta e critico americano (guidato
in questa concezione dalla sua stessa esperienza di autore
di un poema che ambisce a rinnovare l'esperienza dantesca.
nel nostro tempo) è l'aspetto intellettuale del viaggio
dantesco nell'oltretomba.
La Commedia è, nel senso letterale, la descrizione della
visione che Dante ebbe di un viaggio nei regni abitati dopo
la morte dalle anime degli uomini; in un senso ulteriore è
il viaggio dell'intelletto di Dante attraverso quegli stati
d'animo in cui gli uomini, di ogni sorta e condizione,
permangono prima della loro morte; inoltre, Dante, o
intelletto di Dante, può significare «Ognuno», cioè
«Umanità», per cui il suo viaggio diviene il simbolo della
lotta dell'umanità nell'ascesa fuor dall'ignoranza su verso
la chiara luce della filosofia. Nel secondo di questi sensi,
il viaggio è lo sviluppo mentale e spirituale di Dante. In
un quarto senso la Commedia è un'espressione delle leggi
dell'eterna giustizia, del «contrappasso».
Ogni grande opera d'arte deve la sua grandezza a una qualche
complessità di tal genere. L'Amleto non è un grande dramma
perché narra le disavventure di un introspettivo principe di
Danimarca, ma perché chiunque lo legga si riconosce in
Amleto, ed in più anche dimostra che i sogni, o i pensieri
dell'uomo
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Come between him and the deed of bis band,
Come between him and the hope of bis heart. |
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Non vi è
dubbio che Dante concepisse l'Inferno, il Purgatorio e il
Paradiso reali come stati e non come luoghi. Qualche tempo
prima Riccardo di San Vittore aveva espresso questa
credenza, che per di più fa anche parte del dogma esoterico
e mistico. Ma per i fini dell'arte e della religione
popolare conviene meglio oggettivare queste cose; e ciò era
tanto più naturale in un'epoca in cui era convenzione
poetica personificare astrazioni e pensieri, gli spiriti
della vita e dei sensi, cioè, di fatto, qualunque cosa che
potesse essere considerata un oggetto, un'essenza o una
qualità. Leggendo la Commedia conviene quindi considerare le
descrizioni dantesche delle azioni e delle condizioni delle
ombre come descrizioni di stati mentali in cui gli uomini
erano in vita e nei quali sono destinati a rimanere dopo
morti; il che vale a dire che le personalità interiori
stanno visibili davanti agli occhi dell'intelletto di Dante
guidato da una personificazione della cultura classica,
della teologia mistica e delle potenze benefiche. |