Le opere di Corrado Alvaro

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Parliamo di

  Corrado Alvaro
Analisi opere
1 L'età breve
2 Gente in Aspromonte
3 Itinerario italiana
4 Poesie grigioverdi
5 Quasi una vita
6 Racconti
7 Tutto è accaduto
8 L'uomo è forte
9 Vent'anni

 


L'età breve
 

Romanzo pubblicato a Milano nel 1946. È il primo di un ciclo di tre (gli altri due, Mastrangelina e Tutto è accaduto, sono stati pubblicati postumi). L'Alvaro accentra il racconto sui due temi drammatici principali nella formazione della sua adolescenza: il sesso e la sistemazione sociale. L'uno e l'altro sono inseriti nel clima di falso moralismo e di esteriore decoro della provincia calabrese nei primi decenni del secolo. Il ragazzo protagonista, Rinaldo Diacono, viene inviato in un collegio religioso nei pressi di Roma, e subisce qui le prime deformazioni che un astratto, e spesso ambiguo, concetto della natura umana, esercita a opera degli educatori sulla sua acerba sensibilità: il disprezzo della donna come della fonte di ogni impurità, l'attrazione verso compagni spregiudicati, la seduzione di superiori corrotti. Ma, per un innocente scambio di biglietti con una ragazzetta (che egli chiama Amanda), più intravista dalla finestra che conosciuta, egli viene espulso dal collegio. Inizia, allora, la seconda, difficile esperienza della sua adolescenza: quella a contatto con l'orgoglio piccolo-borghese del padre, deciso a tener nascosta al paese la sua espulsione e a imporre a tutti i conoscenti la cultura del figlio. Per Filippo Diacono è una questione di dignità che Rinaldo riscuota la pubblica ammirazione e sancisca, così, il raggiungimento di una nuova posizione sociale della sua famiglia. Durante tutto il pellegrinaggio di padre e figlio presso le varie famiglie di Corace, Rinaldo ha modo, invece, di scoprire il passato non irreprensibile del padre (che ha avuto una figlia adulterina, Mastrangelina, ora sposa a Mastrangelo) e l'attrazione per una pubblica prostituta Antonia, verso la quale si risveglia la sua repressa sensualità e che rimane misteriosamente uccisa proprio la notte del primo, e mancato, appuntamento con lui. Questa prima fase della sua educazione si conclude con la partenza di Rinaldo da Corace verso la città, per volontà del padre, in cerca di fortuna: la famiglia gli ha dato quanto poteva, ora sta a lui di realizzarlo e di aiutare, eventualmente, i giovani fratelli. Rinaldo si associa così alla sorellastra Mastrangelina e al marito, che fuggono di notte verso Turio con una statua trafugata in uno scavo e la speranza di aver scoperto un tesoro: tutti e tre guardano al miraggio di una nuova vita. Il romanzo raccoglie insieme i dati dell'esperienza personale di Alvaro e gli elementi caratteristici di un costume diffuso nel sud per antica tradizione: il contrasto, in primo luogo, fra sostanza e forma, istinto e bisogno connaturato di mistificare la realtà in una ostentata apparenza di onorabilità e di rigore. A questo acuto romanzo psicologico e di costume Alvaro ha affidato la confessione della sua bruciante intimità.
Giorgio Pullini

 

Luigi De Bellis