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Raccoglie vari saggi, già apparsi in "Critica" o in altre
riviste. Questo libro, più che una trattazione
dottrinaria, è un continuo richiamo al dovere che ogni
uomo ha, per rispetto all'umanità che è in lui e nei suoi
simili, di essere assolutamente sincero, rinunciando alle
illusioni comode, agli adattamenti utili, alle soluzioni
facili. Illusione comoda, perché permette di sfuggire alla
coscienza della tragica realtà della vita, che è eterna
lotta e contrasto, ma che nella lotta è creatrice di tutti
i valori; è l'illusione della trascendenza, illusione in
cui cadono tutte le filosofie che, fondandosi sulla
concezione dell'assoluto come unità posta fuori e al di
sopra della distinzione, vengono a negare la necessità
dialettica del superamento della distinzione, il farsi
dello spirito. La filosofia non può essere altro che
filosofia dello spirito; e la filosofia dello spirito non
può essere, concretamente, se non pensiero storico "nel
cui processo essa rappresenta il momento... della
riflessione metodologica". Questa concezione della realtà
come storia, escludendo ogni idea di trascendenza, nega
anche la legittimità di quell'istanza al "mistero" che
informò di sé l'età del Romanticismo; e che perduta in
quelle decadentistiche perversioni del Romanticismo,
esaltanti la bruta vitalità come forza da sostituire allo
spirito, che costituiscono la teoria e il programma di
alcuni odierni filosofi. L'avere trascurato il momento
della distinzione nell'unità, configurando questa come
unità gravante sulla molteplicità anziché muoventesi o
articolantesi in essa, ha fatto sì che tutte le dottrine
panlogistiche, panestetistiche, volontaristiche, siano
sboccate, in ultima analisi, in una sorta di misticismo;
che non è dottrina filosofica, bensì atteggiamento pratico
di rinuncia e di quiete. Vi son giunte perfino quelle
filosofie che, chiamandosi storicistiche, hanno dato allo
storicismo "l'aspetto di una acquiescenza al fatto, di un
inerte misticismo del fatto". L'affermare che il reale è
razionale, e che tutta la realtà o razionalità è storia,
non significa escludere la possibilità del giudizio
morale, ché sarebbe negare ciò che di più sacro è
nell'uomo, la coscienza del fine umano. È esigenza
insopprimibile della coscienza umana, che altrimenti
negherebbe se stessa come coscienza sottoponendosi al
materiale determinismo dei fatti, l'opporre il dover
essere all'essere; il riguardare come colpa, e con
rimorso, le azioni che ci hanno allontanati dal fine
morale. Appunto perché questa esigenza morale è
insopprimibile e il giudizio che investe il fatto è sempre
giudizio morale, e non accettazione della necessità
meccanica, è insopprimibile l'esigenza e l'aspirazione
alla libertà. Il concetto di libertà è essenzialmente
concetto di valore morale; storicamente si attua in certe
forme politiche o economiche, le quali possono e debbono
essere superate come forme contingenti, ma non negate nel
loro principio, perché superamento e sviluppo non può
essere negazione d'un valore, ma soltanto la negazione di
una parziale concezione di quel valore, l'approfondimento
e la chiarificazione di un concetto che è essenziale al
processo della civiltà. E se la filosofia non è e non può
essere altro che metodologia della storiografia, suo
compito è di porre in luce quei valori che in vario modo e
misura si sono svolti nella storia, che è insieme realtà
di fatti e consapevolezza umana. È suo compito definire i
concetti, comprendere e giudicare la vita, portare in essa
luce di verità, cioè coscienza di umanità. Spesso si
rimprovera alla moderna filosofia di non essere "filosofia
dei tempi", ma se con questo termine si intende il
vagheggiare, l'adulare e il teorizzare certi atteggiamenti
della vita attuale quali l'empito vitale e il culto
dell'irrazionale, bisogna confessare che pure nelle sue
formule teoriche, questa pretesa "filosofica dei tempi"
non è una filosofia ma la vita stessa nel tentativo di
foggiarsi un ideale; e le sue teorie e polemiche hanno lo
stesso valore filosofico delle argomentazioni oratorie,
valide nella pratica ma non valide nel mondo della verità
pura. |