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Raccolta delle recensioni minori, su vario argomento,
raggruppate per categorie in cinque volumi (Prima e
seconda serie, 1918; Terza e quarta serie, 1932; Quinta
serie, 1939). Particolarmente interessanti sono le
recensioni che formano la prima e la seconda serie e che
furono composte dal 1903 al 1915. Questi due volumi ci
offrono un quadro del movimento culturale italiano ed
europeo del periodo precedente la grande guerra,
comprendente una molteplicità di elementi vari, unificati
in sapiente prospettiva. Il Croce recensore "conversa" con
l'autore delle opere di cui tratta e con i lettori; non
assume mai l'atteggiamento del giudice e indica
imparzialmente ciò che è vero e ciò che è falso nelle
teorie che discute; ma è sempre presente, nella
concretezza dei suoi interessi spirituali, con le sue
convinzioni, e con la "sua" verità. Quando si tratti di
questioni di estetica, di logica, di diritto di economia,
di morale, troviamo il Croce dei "distinti", respingere le
classificazioni fallaci e acutamente indicare le
confusioni e le interferenze; e quando la discussione si
aggiri intorno a problemi religiosi o politici o sociali,
lo troviamo intento a separare nettamente ciò che è
esperienza e sentimento individuali o impulso pratico
derivato da contingenti condizioni storiche, dalla
necessità e universalità del concetto filosofico. Anche
idee e correnti che sfuggono ai suo sistema, come il
pensiero del Sorel o il movimento del "Leonardo",
attraggono il suo interesse. Il maggior posto è tenuto
dalle recensioni di Opere di estetica e di critica
letteraria: i criteri di giudizio sono, naturalmente,
nella posizione crociana del problema estetico. Poco meno
numerosi sono gli articoli in cui si dibattono problemi di
storiografia e di storia della letteratura e della
filosofia; questi anzi prevalgono, per numero e
importanza, nella terza, quarta e quinta serie. Il Croce
rigetta l'astratto schematismo concettuale della
cosiddetta "storia filosofica", o "filosofia della
storia", come rigetta l'estremo opposto, negando la
dignità di storia al cumulo di testimonianze documentarie:
lo storico deve ritrovare le idee nei fatti, nella loro
individualità e concretezza; simile in ciò all'artista
"che è artista solo in quanto ogni determinazione
sensibile è determinazione della sua idea e niente rimane
in lui, d'idea, che non sia divenuto immagine". I cinque
volumi, se non ci offrono un nuovo aspetto del sistema
filosofico crociano, ci sono preziosi per intendere il
metodo critico dell'autore e utilissimi per lo studio dei
molteplici argomenti letterari, storici e filosofici dei
quali vi si tratta. |