Analisi opere di Benedetto Croce

   Home        

 

Parliamo di

  Letteratura italiana del Novecento
Autore recensione
Ernesto Codignola

 


Conversazioni critiche
 

Raccolta delle recensioni minori, su vario argomento, raggruppate per categorie in cinque volumi (Prima e seconda serie, 1918; Terza e quarta serie, 1932; Quinta serie, 1939). Particolarmente interessanti sono le recensioni che formano la prima e la seconda serie e che furono composte dal 1903 al 1915. Questi due volumi ci offrono un quadro del movimento culturale italiano ed europeo del periodo precedente la grande guerra, comprendente una molteplicità di elementi vari, unificati in sapiente prospettiva. Il Croce recensore "conversa" con l'autore delle opere di cui tratta e con i lettori; non assume mai l'atteggiamento del giudice e indica imparzialmente ciò che è vero e ciò che è falso nelle teorie che discute; ma è sempre presente, nella concretezza dei suoi interessi spirituali, con le sue convinzioni, e con la "sua" verità. Quando si tratti di questioni di estetica, di logica, di diritto di economia, di morale, troviamo il Croce dei "distinti", respingere le classificazioni fallaci e acutamente indicare le confusioni e le interferenze; e quando la discussione si aggiri intorno a problemi religiosi o politici o sociali, lo troviamo intento a separare nettamente ciò che è esperienza e sentimento individuali o impulso pratico derivato da contingenti condizioni storiche, dalla necessità e universalità del concetto filosofico. Anche idee e correnti che sfuggono ai suo sistema, come il pensiero del Sorel o il movimento del "Leonardo", attraggono il suo interesse. Il maggior posto è tenuto dalle recensioni di Opere di estetica e di critica letteraria: i criteri di giudizio sono, naturalmente, nella posizione crociana del problema estetico. Poco meno numerosi sono gli articoli in cui si dibattono problemi di storiografia e di storia della letteratura e della filosofia; questi anzi prevalgono, per numero e importanza, nella terza, quarta e quinta serie. Il Croce rigetta l'astratto schematismo concettuale della cosiddetta "storia filosofica", o "filosofia della storia", come rigetta l'estremo opposto, negando la dignità di storia al cumulo di testimonianze documentarie: lo storico deve ritrovare le idee nei fatti, nella loro individualità e concretezza; simile in ciò all'artista "che è artista solo in quanto ogni determinazione sensibile è determinazione della sua idea e niente rimane in lui, d'idea, che non sia divenuto immagine". I cinque volumi, se non ci offrono un nuovo aspetto del sistema filosofico crociano, ci sono preziosi per intendere il metodo critico dell'autore e utilissimi per lo studio dei molteplici argomenti letterari, storici e filosofici dei quali vi si tratta.  

 

Luigi De Bellis