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"Rivista di letteratura, storia e filosofia", fondata e
diretta da Benedetto Croce (1866-1952) dal 20 gennaio 1903
a tutto il 1944, e proseguita dai "Quaderni della
Critica". Giunto alla maturità spirituale con la
pubblicazione dell'Estetica come scienza dell'espressione
e linguistica generale, il Croce sentì la necessità di un
giudizio organico di critico militante proprio nella
cultura del proprio tempo: in reazione al positivismo e ad
altre correnti, per lo più diseguali, volle coordinare gli
sforzi di un nuovo movimento idealistico che sulla base
della storia e di una perenne "humanitas" della cultura
continuasse la grande tradizione del Vico e del De Sanctis
e nello stesso tempo partecipasse al grande moto dello
spirito europeo. La rivista che ebbe nome da un'intima
esigenza di metodologia critica, fu preceduta da un
manifesto nel novembre del 1902: e fin dai primi numeri
affermò la vivacità delle posizioni e la rigorosità delle
ricerche e delle meditazioni. Dapprima con la
collaborazione di Giovanni Gentile (che trattò
particolarmente questioni filosofiche) e di altri
studiosi, il Croce è venuto sempre di più chiarendo il suo
pensiero, partecipando con agile sicurezza alle polemiche
contemporanee e mostrandosi giudice e maestro anche agli
stranieri le varie opere, ormai famose, pubblicate a mano
a mano sulla rivista, testimoniano una disciplina di
lavoro che a un quarantennio di distanza mantiene la sua
fecondità, e che ha esercitato, non solo in Italia, la sua
influenza nel campo della critica letteraria, artistica,
storica, e in tutto il campo della filologia, della
metodologia e della filosofia. |