Analisi opere di Benedetto Croce

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Parliamo di

  Letteratura italiana del Novecento
Autore recensione
Ernesto Codignola

 


Teoria e storia della storiografia
 

Opera pubblicata nel 1915 in tedesco col titolo Zur Theorie und Geschichte der Historiographie e nel 1916 in italiano. È il quarto volume della "Filosofia dello spirito" ed è costituito da vari saggi che formano un tutto organico. Tutta la vita è storia, poiché è svolgimento, incessante processo. Ogni momento dell'attività spirituale è atto che implica una esperienza vissuta; e come il passato è sempre vivo nel presente, il presente, l'atto che si viene compiendo, è passato, in quanto coscienza dell'atto, giudizio implicito all'atto stesso. La storia è sempre quindi contemporanea, poiché non si può scindere la storia (esperienze vissute e presente) dalla vita che è creazione di storia. Ciò che è vero pel singolo, in cui vita e storia coincidono, è vero nella vita dell'umanità; anzi la vita dell'individuo singolo è vera e reale in quanto è vera e reale la vita dell'umanità. La narrazione storica è dunque il ripensamento della esperienza umana quale è implicita nella vita presente: tutto il processo storico dell'umanità si presenta concretamente, in una narrazione storica, sotto un particolare aspetto. Oggetto della storia è il fatto o meglio la serie dei fatti, che è la serie dei momenti successivi del fare; ma il fatto è qualche cosa di particolare che, in quanto avvenuto, deve essere interpretato e reso attuale nel giudizio. Perciò son necessarie alla narrazione storica sia la testimonianza dei fatti, il documento, sia la interpretazione critica del documento. Nella storia però documento e critica non sono elementi separati: non vi è da un lato l'elenco dei fatti e dall'altro il commento ai fatti stessi. La storia è unità sintetica; è il pensiero stesso che percorre il processo del suo divenire. L'esame dei documenti, la filologia (ciò che Vico chiama il "certo") è il particolare che in sé non ha valore se non viene investito da un giudizio, cioè se non diviene il "vero"; filologia e filosofia costituiscono gli elementi inscindibili nella storia. Dalla storia vanno distinte le varie forme di pseudo-storia: la cronaca da un lato e la cosiddetta storia poetica dall'altro. Questa non è storia perché, anziché assumere la particolarità dei fatti nella universalità che è pensiero consapevole di sé nel suo divenire, mantiene la particolarità, tentando di ravvivarla col sentimento. Il valore è pensiero e non sentimento o fantasia. La storia è fatta dagli individui; ma l'individualità è la concretezza dell'universale e ogni azione individuale è, nello stesso tempo, sopraindividuale. Individualità e universalità come cose distinte non esistono; esiste solo l'unico corso storico, i cui aspetti astratti sono l'individualità priva di universalità e l'universalità priva di individualità. Così se la cronaca non è ancora storia, non per questo si può riconoscere la legittimità di una presunta "filosofia della storia" che, in un sistema di concetti, pretenda di determinare a priori il significato dei fatti. Identificata la storia col pensiero o coscienza dell'individuale-universale, non cade la possibilità della distinzione fra le storie speciali. La storia è sempre speciale, anche la storia della filosofia, ed è insieme universale: la realtà, studiata secondo un punto di vista, è tutta la realtà che confluisce nell'oggetto considerato sotto quel punto di vista. Le distinzioni nella storia vengono date da quelle che hanno il loro fondamento nel pensiero, e che la filosofia viene determinando. Sì che a un progresso nella elaborazione dei concetti filosofici se ne accompagna uno nelle distinzioni ed elaborazioni storiche. Falsa è però la distinzione tra la storia, intesa come realtà umana, e una storia della natura astrattamente intesa, qual è la natura dei naturalisti. La storia è sempre della realtà, che è una: la distinzione fra mondo umano e mondo della natura è distinzione tra vera e falsa storia. Reale è invece la distinzione, nell'unità dello spirito, dei momenti dell'arte e del pensiero logico, della pratica economica ed etica; vera storia è quella che studia il processo dello spirito sotto uno degli aspetti in cui si manifesta la sua concreta unità. Così la storia della realtà nel mondo pratico si configura come storia etico-politica. La filosofia può considerarsi come storiografia in quanto elaboratrice e affinatrice di concetti che hanno la loro funzione nel giudizio storico, o anche come metodologia della storiografia. Quest'opera, la cui seconda parte è tutta dedicata a una trattazione storica della storiografia, conclude la Filosofia dello Spirito del Croce, suggellandone la fondamentale preoccupazione, che è stata quella di intendere la realtà storica.  

 

Luigi De Bellis