L'AMBRA
Poemetto dove, arieggiando più
che poemi classici il Ninfale
fiesolano del Boccaccio, il
Magnifico volle creare una
leggenda mitologica per la sua
villa prediletta l'Ambra di
Poggio a Calano. Ambra è una
ninfa, amata dal fiume Ombrone e
trasformata in pietra per
salvarla dalle sue brame. La
prima parte del poema, la più
bella, è descrittiva, ispirata a
uno schietto realismo. Si apre
con la descrizione dell'inverno
e sembra darne la sensazione con
la fattura stessa dei versi,
poveri e scarni, duri e secchi,
pregni d'implacabile
desolazione: la vita si
irrigidisce, si estingue a grado
a grado nel deserto silenzioso
fino a un vitreo immobilizzarsi.
Segue l'epica descrizione della
piena, ove i fiumi, mitologiche
divinità, prorompono con la
tremenda gioia distruggitrice
delle forze naturali scatenate:
l'infrangere le ripe,
l'ingorgarsi e fremere e
ribollire e, dopo il tumulto, il
superbo incedere delle acque
nella piana e i giochi pazzi dei
pesci intorno alle rovine. Di
fronte, gli uomini, combattuti
fra il terrore e l'angoscia per
la roba distrutta, fatica del
passato, speranza dell'avvenire.
Il realismo del Magnifico e
della sua età tocca qui il suo
culmine. Nella seconda parte,
che ti fa pensare a certe pagine
dell'Alcione dannunziano,
all'"Oleandro" per esempio, il
mito rinasce moderno e purifica
il realismo in quel sentimento
estetico che fu sempre la
catarsi del naturalismo pagano.
L'ispirazione è sensuale, ma la
cupidigia è insieme brama di
bellezza e l'ignuda Ambra
palpitante statua. Il poema
rimane a ogni modo un canto di
desiderio carnale, nel suo
violento ardore, accentuato
dalla purità dell'adolescente.
Non v'è sentimento umano in
Ombrone, se non la tristezza
della lussuria insoddisfatta.
Scialba è l'invocazione di
Ambra, e abile ma esteriore al
modo ovidiano la metamorfosi.
Nella sua plasticità essa
corrisponde all'ispirazione
estetica e, coerentemente, il
desiderio si fissa nell'amplesso
dell'acqua, che cinge ghiacciata
la pietra. Con questa visione
cristallina si chiude, come
s'era aperto, il poemetto.