IL SITO DELLA LETTERATURA

 Autore Luigi De Bellis   
     

ARGOMENTI

L'altercazione
L'ambra
Ballate
La caccia col falcone
Canti carnascialeschi
Canzoniere
Il Corinto
Laudi
La nencia da Barberino
La novella di Giacoppo
Rappr. di S. Giovanni a Paulo
Selve d'amore
Trionfo di Bacco e Arianna
 
 

HOME PAGE

 

 


IL QUATTROCENTO: LE OPERE DI LORENZO DE' MEDICI
LAUDI

Si è molto discusso se la religiosità del Magnifico sia sincera. A noi pare di sì, purché s'intenda che essa sorge dal suo stesso umanesimo, dall'insoddisfazione della perenne ricerca di nuovi motivi e dall'aspirazione a riposare in qualcosa di sicuro: religiosità tipicamente neoplatonica che attraverso l'amore ai beni terreni vuol giungere al bene perfetto, di cui essi non sono che ombre. Alcune delle Laudi più personali, ci mostrano questo itinerario spirituale: "Tu sei per tutto, in ogni luogo, o Dio - e in alcun luogo non ti trovo mai". Stanchezza di una vita dispersa, desiderio di pace, affannosa, delusa aspirazione mistica. Il tono, se non è più intellettualistico come nelle opere neoplatoniche (Altercazione e Capitoli), rimane indefinito, e gli si addice il grave endecasillabo. La più commossa e significativa è: "O Dio, o Sommo Bene, or come fai?". In altre laudi invece il trascendente non è cercato nell'intimo, ma veduto nel fatto simbolico della religione rivelata, nelle figure di Cristo e della Vergine, nella tradizione cattolica, concreta e figurativa. Il sentimento s'incarna nell'immagine, di un realismo popolaresco, ingenuamente materiale, che ti rammenta le statue di cera, coi rivoli rossi di sangue colanti per le carni giallastre: espressione più idonea al temperamento artistico del Magnifico, se pure più esteriore nella sua espansiva sincerità. In linee sintetiche si fissano con immediatezza semplici motivi, impressioni visive, e i versi sono brevi e cantanti, sul rapido ritmo delle ballate. Non a caso essi s'intonano sulla stessa musica: diversi per contenuto, erano affini per arte, e in entrambi il Magnifico si faceva voce del suo popolo, delle sue superficiali commozioni, amorose e religiose. Migliore di tutte è: "Vieni a me peccatore", che ti rammenta un crocefisso del Beato Angelico e, più ancora, una terracotta del Mazzoni.

Edmondo Rho

© 2009 - Luigi De Bellis