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ANTONIO
FOGAZZARO
Decisamente contraria alla poetica del Verismo è quella
dello scrittore Vicentino Antonio Fogazzaro, il quale,
risalendo alle esperienze idealistiche del primo
romanticismo nordico, propone un'arte che recuperi alle
radici, nella sua primordiale sublimità, la natura umana,
sostenendola nella incessante e drammatica lotta contro la
"bestia oscura che sopravvive in noi". In effetti il
Fogazzaro sposta l'attenzione dalla realtà esterna a quella
interiore e tenta le vie della scoperta del subconscio,
rientrando per questo nell'area del decadentismo.
I suoi romanzi, da "Malombra", il primo ed il più esemplare,
a "Piccolo mondo antico", il suo capolavoro, e "Piccolo
mondo moderno", sono testimonianza di una vita tormentata
vissuta nella solitudine della propria coscienza.
Spirito profondamente religioso, visse la sua religiosità
con scarso equilibrio, ma con intenso fervore, pervaso
spesso da una sorta di esasperato misticismo, che più volte
lo fece deviare dall'ortodossia cattolica. Smanioso di
liberarsi dalle pastoie di un conformismo borghese
opprimente, fu però incapace di formulare in termini di
chiarezza una nuova visione della società, delle sue regole,
della sua cultura.
Le caratteristiche più salienti della sua arte sono da
individuare appunto nel costante turbamento derivante dal
contrasto insolubile tra la sua sensualità e il suo
misticismo, nei continui tentativi di mettere a nudo tutto
quanto è riposto nel più profondo dell'animo, nella tendenza
a forgiarsi uno stile quanto più possibile alieno dalla
tradizione. |
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