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ITALO SVEVO (Ettore Schmitz)
I tre romanzi dello Svevo, "Una vita" (1892),"Senilità"
(1898) e "La coscienza di Zeno" (1923), possono essere
considerati un unico grande romanzo che svolge, attraverso
le vicende dei tre protagonisti (Alfonso Nitti, Emilìo
Brentani e Zeno Cosini), le tre tappe fondamentali
dell'esistenza dello stesso Autore. Ad un tempo sono
testimonianza dell'iter artistico dello Svevo, che, partendo
da un'esperienza naturalistica, approda definitivamente ad
una sorta di esistenzialismo mediato da Freud e da Joyce.
Il protagonista per eccellenza del romanzo sveviano è un
inetto dalla identità confusa e in perenne conflitto
psicologico con la realtà. Esso tuttavia ambisce a dare una
soluzione al suo problema esistenziale: nel primo romanzo,
che rappresenta, come afferma il Maier, "il conflitto
tragico dell'uomo con la realtà", egli non sa trovare di
meglio che sottrarsi alla realtà col suicidio; nel secondo,
che rappresenta "l'evasione simbolica dalla realtà", si
difende con l'espediente - che è al tempo stesso un
autoinganno - di figurarsi la realtà come meglio gli
aggrada, opponendosi con fermezza ad ogni evidenza del
contrario; nel terzo romanzo il protagonista scopre l'
"azione" come rifugio sicuro per essere al riparo
dall'angoscia esistenziale, per trovarsi nell'impossibilità
pratica di "meditare" sul destino dell'uomo.
Come si vede, si tratta di tre proposte di "alienazione". |
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