IL SITO DELLA LETTERATURA

 Autore Luigi De Bellis   
     

 

 

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 IL ROMANZO ITALIANO

GIOVANNI VERGA

Col Verismo il realismo del primo romanticismo si spoglia di ogni significato idealistico, si fa più cupo e desolato, rifiuta la prospettiva dell'eternità e solo implicitamente indulge a quella storica. Tutto ciò non solo nel rispetto del principio teorico, assunto dai naturalisti francesi, dell' "impersonalità dell'arte", ma soprattutto per quella rinnovata "coscienza del reale" che si è andata sviluppando sotto l'influenza delle dottrine positivistiche.

Le opere più esemplari del Verismo italiano sono i due romanzi "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo" di Giovanni Verga, i quali realizzano in forma d'arte l'atteggiamento morale dello Scrittore quale era stato preannunciato nelle pagine di "Fantasticheria", una prosa lirica in cui l'Autore immagina di indirizzare una lettera confidenziale ad una dama del bel mondo aristocratico.

La sottile ma esplicita polemica contro il bel mondo borghese mette a chiare note in luce l'inconsistenza di quel mondo e fa emergere per contrasto tutta la serietà della misera condizione della plebe del Sud, che in modo naturale rappresenta la realtà drammatica della vita, ove è legge fondamentale la lotta per la sopravvivenza, ove il pesce grosso divora il piccolo: un mondo, questo, in cui le reazioni umane derivano direttamente dall'istinto, sono per lo più dettate dai bisogni più immediati ed elementari, da motivi, che in termini sociologici si direbbero "economici", che sembrano espressione di egoismo e sono invece segni di una necessità non eludibile in alcun modo. E sono questi stessi motivi che tengono caparbiamente aggrappati alle scogliere del proprio mare i miseri pescatori siciliani e che li rendono così legati al loro nucleo familiare, in cui il "patto sociale" è semplificato nella norma del mutuo soccorso ed è amministrato dall'autorità del patriarca, del nonno, del "padron", che è il depositario dell'antica primordiale "scienza," umana trasmessasi, di generazione in generazione, attraverso i proverbi popolari.

Questa solidarietà, che nasce pur sempre da un bisogno di protezione reciproca, assume la dimensione di moralità perché è regolata da rigide norme di comportamento ed è ispirata dalla subconscia paura di essere divorati da quel pesce vorace che è il mondo esterno.

L'ideale dell'ostrica che accomuna gli "umili" del Verga non nasce in loro da una conquista del pensiero, da una speculazione filosofica di alto livello, non è frutto di una libera scelta: è una necessità dettata da una caparbia volontà di sopravvivere e fronteggiata da un istintivo buon senso.

Lo stile del Verga rispecchia il tono ed il colore del mondo di pescatori e contadini siciliani che popolano le sue novelle ed i suoi maggiori romanzi: è estremamente elementare, pittoresco, decisamente antiletterario: esso aderisce intimamente alla psicologia dei personaggi e per questo motivo usa con molta frequenza la citazione di proverbi (che racchiudono l'antica saggezza popolare) e il dialogo, la cui struttura a volte viene utilizzata anche nel discorso indiretto.
 

© 2009 - Luigi De Bellis