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IL SETTECENTO
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Alfieri: Saul
Per il Saul (composto nel 1782)
l'Alfieri si ispirò alla Bibbia,
nella quale sì narra la vicenda
di questo valoroso guerriero di
umile origine che dal sommo
sacerdote Samuele, su richiesta
del popolo, viene consacrato re
di Israele, ma che poi,
staccatosi sempre più
dall'obbedienza ai sacerdoti e
accecato dalla brama di dominio,
arriva a compiere atti di
empietà. Saul quindi non gode
più della grazia e del favore di
Dio, il quale ha ordinato a
Samuele di consacrare re il
giovane pastore David; questi ha
ucciso in duello il gigante
filisteo Golia, nemico di
Israele, si è legato d'amicizia
con Gionata, figlio di Saul, e
ha sposato Micol, anch'essa
figlia di Saul. Ma i successi di
David provocano in Saul un
oscuro groviglio di sentimenti:
ammirazione e invidia, affetto e
timore di essere soppiantato nel
ruolo regale.
All'inizio della tragedia - che
occupa l'arco di una giornata -
Saul col suo esercito è
accampato sulle alture di Gelboè,
di fronte alle forze dei
Filistei. Nell'Atto primo David
che è stato bandito da Saul
ritorna nottetempo
nell'accampamento di Israele e
si incontra col cognato Gionata
e con la moglie Micol, che lo
informano degli alterni stati
d'animo e comportamenti di Saul.
Questi finalmente appare nel
Secondo Atto: dilaniato fra
nostalgia della sua giovinezza
gagliarda e coscienza della
vecchiaia e del declino della
sua regalità. Contraddittori
atteggiamenti si alternano nei
suoi colloqui col consigliere
Abner, con Micol, con Gionata e
con David. Nell'Atto terzo Saul
sì placa ascoltando il canto di
David, ma improvvisamente-quando
questi dice di aver ricevuto la
spada che porta come dono e
insegna dal sacerdote Achimelech,
che lo ha accolto quando era
stato bandito - ripiomba nel suo
cupo furore, vede attorno a sé
solo nemici, delira. L'Atto
quarto è sempre incentrato sui
contraddittori comportamenti del
vecchio e angosciato re, che
manda a morte Achimelech e in
bando David. La situazione
precipita nell'Atto quinto: un
attacco di sorpresa da parte
filistea porta lo scompiglio tra
le forze di Israele, Saul sempre
sconvolto da allucinazioni e
rimorsi apprende la notizia
della morte dei figli, e chiuso
nella sua solitudine, va
incontro al suicidio, come unico
ed estremo mezzo per una,
disperata e pur, eroica difesa
della sua regalità .
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