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Protagonista del romanzo Trionfo della morte di Gabriele
d'Annunzio. Nuova incarnazione di
Andrea Sperelli e di Tullio
Hermil, sfugge alle deviazioni di vario genere che
inquinano la genuinità di quest'ultimo; anch'egli cinico,
raffinato, sensuale, amaramente e inutilmente consapevole
della propria aridità; ma sviluppando con nuova energia,
in luogo dei motivi narcisistici di Andrea Sperelli, il
tema dell'amara voluttà, della mortale lussuria, fino alla
fortissima conclusione, quando uccide sé e la femmina di
cui non sa liberarsi, per sciogliersi in qualche modo
dall'insaziata passione. La situazione tornerà poi molte
volte in drammi e romanzi del D'Annunzio; perciò il
personaggio può considerarsi centrale nell'opera di lui. |