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Tempo
di edificare |
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Saggi pubblicati a
Milano nel 1923. Dopo La vita e il libro, Studi di
letterature moderne (Milano, 1915) e Risurrezioni
(Firenze, 1922), quest'opera raccoglie le testimonianze
ultime di Borgese
come critico militante: e ha il preciso scopo di indicare,
dopo i fermenti eversori dei primi anni del secolo, un
tempo successivo di rinnovate costruzioni, di meditazioni
e di ripensamenti meno polemici, più saldi. Non per nulla
il volume si apre con una serie di sondaggi intorno a
Verga, di cui Borgese
cerca di definire la tipicità artistica, come amaro
pessimismo obiettivo che conduce lo scrittore siciliano a
una disinteressata contemplazione del mondo quale
economicità. Molto vive le pagine che seguono, intorno
alle ragioni della scarsa fortuna verghiana, dovuta,
secondo Borgese,
non soltanto al suo opporsi al gusto comune del tempo
carducciano e dannunziano, ma appunto al suo pessimismo
totale; e pienamente valida la rivendicazione di Verga
come grande stilista. L'altro scrittore su cui più si
ferma Borgese
è Tozzi, indicato come il primo narratore di quel
dopoguerra che abbia lavorato in senso innovatore e
costruttivo, con particolare riferimento a Tre croci,
giudicato il suo capolavoro. Più curiose che incisive le
altre parti del libro: in particolare quelle dedicate
all'abilità narrativa di Guido da Verona, a cui Borgese
non rifiuta un certo favore. Si tratta in genere di brevi
appunti su personaggi e libri, scritti con vivacità,
giorno per giorno: sfilano le figure letterarie del tempo,
da Moretti a Niccodemi, da Saponaro a Bontempelli, da
Colette a Crivelli, da Croce a Novaro, da Papini a
Giuliotti, da Govoni a Fiumi, con qualche interessante
nota su Keynes (a dimostrazione del non esclusivo
interesse letterario di Borgese), Tolstòj e Dostoevskij.
Non molto felici le note intorno a Pirandello, troppo
limitato da B.; mentre assai fine è il saggio su Emilio
Praga, dove si dimostra l'abilità del critico nel
disegnare rapidi ritratti di minori, ben colti nella loro
esigila specificità d'arte.
Giorgio Barbieri Squarotti
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