ASPETTI DELLA POESIA PROVENZALE
Il carattere distintivo della poesia provenzale viene
indicato dal Del Monte in una costante unicità di
aspirazione, che consiste nell'aristocratica e lirica
meditazione della situazione d'amore: i poeti provenzali
non tanto cantano un personale sentimento amoroso quanto
piuttosto l'idea stessa dell'amore nella varietà delle
sue manifestazioni.
Tale poesia non si può intendere nei suoi esatti valori
se non nel clima storico in cui essa maturò, clima
medievale e quindi clima cristiano e feudale, che ne
fecondò la problematica spirituale e le suggerì le vie
di soluzione, e quindi clima saturo della tradizione
letteraria mediolatina, da cui ereditò i modi
espressivi. Ma come essa rinnova il retaggio culturale
della latinità medievale, cosí la spiritualità cristiana
non ne costituisce che il presupposto e il costume
feudale non ne giustifica che la fisionomia stilistica.
Riconosciuta infatti l'educazione cristiana che
condiziona l'idea amorosa dei trovatori, s'è però
precisata la sua indole profana; riconosciuto l'influsso
della classe aristocratica in cui la lirica trovatorica
rinviene le vie del successo, s'è però tanto limitata
tale influenza da invertirne i termini; indicate infine
le fonti tradizionali per i suoi temi contenutistici e i
suoi modi formali, occorre riconoscere però che il mondo
spirituale di questi poeti è una creazione loro attuale.
E questo mondo è quanto mai remoto dalla prassi
quotidiana: è un mondo che vive di solitaria intimità e
di vicende irreali, un mondo nato da un avventurato
oblío, da un paradosso intellettualistico, da una
finzione insomma letteraria.
Ora la singolarità di questo fenomeno poetico è nella
unicità dell'ispirazione in tutti i suoi rappresentanti,
o quasi, e quelli che se ne discostarono appaiono aver
fraintesa, confusa, l'indole puramente estetica di quel
mondo spirituale con la prassi sociale del ceto
aristocratico, onde l'infiltrazione di motivi della
morale comune nell'etica cortese. La lirica trovatorica
si presenta non solo come una scuola i cui seguaci
concordino per affinità di sentimenti e d'ideali,
obbediscano a una comune poetica, si educhino in una
medesima atmosfera culturale e sociale, una scuola
quanto mai gelosa della propria tradizione ed esemplare
per la somiglianza di sensibilità, di gusto, di
magistero formale; ma anche come il miracoloso ripetersi
della stessa situazione sentimentale in uomini dissimili
per la loro condizione sociale e la loro vicenda umana
vissuti lungo due secoli. L'intuizione lirica del primo
trovatore, probabilmente cioè di Guglielmo di Poitiers,
par ripetersi nei suoi primi successori che la
dispiegano e arricchiscono; e la stessa intuizione par
ripetersi negli altri successivi trovatori. Fin da
quelli, cioè, che sono generalmente riconosciuti come
gl'iniziatori di questa tradizione poetica si rinviene
fissata non solo una somma di modi contenutistici e di
forme espressive, ma anche un tema sentimentale che sarà
cantato poi lungo due secoli. E la singolarità di questo
fenomeno - la ripetizione del medesimo sentimento
ispiratore in più e più poeti - appare ancor maggiore
quando si rifletta che esso, come s'è detto, era quanto
mai aristocratico e fragile, non sollecitato da una
realtà pratica o passionale: l'amore dell'amore, inteso
come perpetua nostalgia nella sua rinunciataria purezza,
come disciplina etica P sublimazione spirituale in una
solitudine paga di se stessa. Miracolo della fantasia? o
riechéggiamento d'imitatori? né l'uno né l'altro, pur se
non manchino gli epigoni nel manipolo dei poeti di
Provenza. In realtà, la lirica dei trovatori è poesia
squisitamente letteraria. Ciascun poeta discopriva la
propria segreta ispirazione tramite l'esperienza
letteraria dei suoi predecessori e contemporanei: e non
solo nel senso che il rigoroso rispetto a una tradizione
impostasi subito come emblema di una classe sociale e
depositaria delle sue aspirazioni ed esigenze lo
induceva a riprenderne motivi contenutistici e formali,
e non tanto nel senso che tale tradizione era poi da lui
ricreata, rinnovandosi in poesia individuale pur nella
somiglianza della tematica psicologica e nell'identità
della retorica e dei metri; ma precipuamente nel senso
che essa stessa era condizione alla poesia. Essa infatti
gli rivelava quella problematica sentimentale ch'era
stata dei primi poeti e che era anche sua, gli largiva
la via della risoluzione, gli si proponeva come un
ideale mondo di cui si sentiva partecipe e che esprimeva
novellamente, rivivendone la genesi e la maturazione,
con la consapevolezza e quindi l'osservanza e a un tempo
la fede di un iniziato. Il genere, insomma, non
esercitava solo un'azione culturale sul singolo poeta,
ma era esso a illuminargli lo spirito e a promuovergli
la fantasia, ché in quella letteratura egli rinveniva
chiarita e risolta la propria condizione umana davanti
al problema della donna e dell'amore, del peccato e del
riscatto, della realtà empirica e della propria realtà
interiore. Ne procede che da una parte l'adesione alla
scuola, già giustificata dalla tendenza medievale ad
accettare per ogni espressione dello spirito quelle
regole, quei moduli, quei tipi che apparissero
esemplari, diveniva quasi irrevocabile, ché solo in quel
linguaggio, in quel dizionario così dovizioso di
sovrasensi e in quella tecnica esigente un'ardua
dedizione, il poeta aveva ritrovato se stesso e quindi
poteva ora esprimersi. Dall'altra, che questa poesia, la
quale, come s'è detto, pare germinata da una finzione
letteraria, nasce da un'esigenza storica urgente e
duratura; ché essa è un avvento in ogni poeta, il quale,
pur se ha scoperto il proprio sentimento tramite quello
altrui, lo contempla come qualcosa di nuovo e
particolarissimo; pur se lo esprime coi modi
tradizionali, sente quest'espressione come una propria
ardua e solitaria creazione.
Solo da una tale visuale è possibile cogliere
l'originalità e il prestigio di non pochi trovatori:
originalità e prestigio che sono da ricercare nella «necessarietà»
dell'incontro fra il poeta e la letteratura trovatorica
e nell'assolutezza d'identificazione dei suoi modi
sentimentali e stilistici con quelli della scuola: ciò
che impronta di verginità creativa anche una poesia come
questa incondizionatamente arresa alla letteratura, di
un individualissimo tono molte voci di questo coro di
poeti. |