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UGO FOSCOLO
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LE ALTRE OPERE
Del Foscolo ricordiamo ancora:
la traduzione della “Chioma
di Berenice”
di Callimaco (condotta sul testo
latino di Catullo);
l’ “Esperimento
di traduzione dell'Iliade”
(limitato ai primi sette libri,
di cui solo i primi tre per
intero): di questa traduzione il
Poeta affermò che essa aveva
senz’altro “più immagini e più
calore” di quella del Monti, ma
di questa era inferiore per
“bellezze di verso e di stile”;
la traduzione del romanzo
umoristico “Viaggio
sentimentale di Yorick”
di Lorenzo Sterne (preceduta
dalla “Notizia intorno a Didimo
Chierico”, sotto il cui nome fu
pubblicata la traduzione);
un vasto e vario Epistolario
contenente lettere a donne
amate, ad amici e soprattutto a
familiari;
l’ “Ode
a Bonaparte Liberatore”,
composta a Bologna nel maggio
del 1797 e pubblicata a spese
del Governo della Repubblica
Cisalpina, esprimeva la
riconoscenza degli Italiani
verso il liberatore che di lì a
poco si sarebbe macchiato
dell’infamia del Trattato di
Campoformio: come si sa, il
Foscolo rimase avvilito e
sconcertato per il voltafaccia
di Napoleone, ma nonostante ciò
due anni dopo, invocando il
ritorno del generale francese
per ripristinare la libertà che
si era nuovamente perduta
durante la sua assenza
dall’Italia, pubblicò per la
sesta volta l’ode, alla quale
però, questa volta, premise una
dura lettera al Bonaparte, nella
quale tra l’altro diceva:
«...noi e per i tuoi benefici, e
pel tuo Genio che sovrasta tutti
gli altri dell'età nostra, siamo
in dovere d'invocarti, e tu in
dovere di soccorrerci non solo
perché partecipi del sangue
italiano, e la rivoluzione
d'Italia è opera tua, ma per
fare che i secoli tacciano di
quel Trattato che trafficò la
mia patria, insospettì le
nazioni, e scemò dignità al tuo
nome...Avrà il nostro secolo un
Tacito, il quale commetterà la
tua sentenza alla severa
posterità. Salute.» .
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