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 Autore Luigi De Bellis   
     

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IL QUATTROCENTO: POLIZIANO
Poliziano: Ben vegga maggio

Canto spiegato in settenari gioiosi di Angiolo Poliziano (1454-1494). Immagini di una festa, una ebbrezza di natura e di gioventù; i cuori sono sottomessi a una sola legge, l'essere amato e riamare: sulla terra coperta di fiori, gli amanti "... si sono armati - per prender le donzelle: - si arrendano le belle - ai loro innamorati". Fra gli armeggianti compare improvvisa una svelta figura di adolescente, "Amor ne vien ridendo - con rose e gigli in testa": egli è il dio ai cui comandi si volgon tutti festevolmente. E l'intero canto echeggia di un grido che a ogni strofe ritorna: il maggio, il maggio.

Vi si nota la fine eleganza di un uomo che fa oro ciò che tocca, congiunta con la perspicuità che la rende accessibile anche alle classi incolte. (De Sanctis).

Francesco Pastonchi

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