|
ALESSANDRO MANZONI
 |
 |
 |
 |
LE OPERE POSTERIORI LA
CONVERSIONE
Dopo la
conversione il Manzoni orienta
la sua arte più decisamente in
direzione romantica e
approfondisce la propria
ispirazione in senso religioso.
Ancor prima che appaiano i primi
“manifesti” dei Romantici
italiani, che sono del 1816, e
che prenda il via la
pubblicazione bisettimanale de
“Il Conciliatore” nel 1818, egli
compone opere già chiaramente
romantiche e si impone come
maestro, discreto ma incisivo,
alla scuola romantica italiana.
Fra il 1812 e il 1815 egli
compone i primi “Inni
Sacri”:
“La
Risurrezione”
(1812), “Il
nome di Maria”
(1813), “Il
Natale”
(1813) e “La
Passione”
(1814-1815); e le prime liriche
civili: “Aprile
1814”
(1814) e il “Proclama
di Rimini”
(1815). L’anno successivo diede
inizio alla prima tragedia, “Il
Conte di Carmagnola”,
che ultimerà nel 1820. A partire
da quest’anno ha inizio la
grande stagione artistica del
Manzoni che dà alla luce i suoi
capolavori: la seconda tragedia,
“Adelchi”
(1820-1822), le due famosissime
odi civili “Marzo
1821”
e “5
maggio”,
entrambe del 1821, l’ultimo e
più importante inno sacro, “La
Pentecoste”
(1822) ed infine i “Promessi
Sposi”
(la prima redazione è del
1821-1823, la seconda del
1825-1826).
Successivamente il Manzoni,
assalito dai frequenti lutti
familiari e dalla precarietà del
suo stato di salute, si
dedicherà esclusivamente alla
revisione linguistica del
romanzo e ad opere di
meditazione e di storia.
Per comodità di studio noi
raggruppiamo le opere a seconda
del loro genere, prescindendo
dalla diversità di valore e
dalla cronologia. Tratteremo
quindi separatamente gli “Inni
Sacri”, le “Liriche civili”, le
“Tragedie”, i “Promessi Sposi” e
le “Opere di meditazione e di
storia”. Anche questo capitolo
si concluderà con un paragrafo
dedicato agli studi sul Manzoni.
|
|
|
| |
 |
 |
 |
 | |